INTERVISTA A LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO

INTERVISTA A LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO 
 
" ..a cinematic odyssey of sound...like Argento, Fulci and Bava taking acids with Magma and Jodorowsky..."

"...Quello che ci distingue è proprio questo, la volontà di abbattere le barriere tra alcuni generi, come ad esempio il Kraut Rock, la Psichedelia, il Rock Progressivo, lo Space Rock e il Black/Death Metal, creando qualcosa di nuovo..."
 
Melody Lane ha scambiato quattro chiacchiere con questa interessantissima band italiana il cui nuovo album 'Trivial Visions' uscirà il prossimo 26 Marzo su Svart Records e il consiglio è di non farvelo scappare assolutamente!!! 
 

MELODY LANE: Ciao! Innanzitutto un paio di domande per presentare la vostra band ai nostri lettori…Com’è nata la band e chi sono i membri o il membro fondatore?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: I primi live de La Morte Viene Dallo Spazio si sono svolti tra il 2015 e il 2017, periodo nel quale non potevamo definirci propriamente una band, ma piuttosto una sorta di collettivo aperto che comprendeva diversi musicisti che si alternavano sul palco. I concerti erano completamente improntati sull’improvvisazione, al punto che in quegli anni non ci si ritrovava mai per provare o comporre i brani.L’idea del progetto nasce da Bazu (chitarra) e Angelo (flauto), che inizialmente erano i soli due membri fissi della line-up. A dicembre del 2017 è subentrata Melissa (synth/voce). Dal momento che la richiesta di live da parte del nostro pubblico era in aumento, di lì a poco abbiamo deciso di coinvolgere Federico (batteria) e Camilla (basso) per dare una forma più definita al progetto acquisendo una vera e propria identità di band.

MELODY LANE: Potete dirci qualcosa riguardo la scelta del nome “La Morte Viene Dallo Spazio”?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: “La Morte Viene Dallo Spazio” è il titolo di un b-movie sci-fi italiano della fine degli anni ‘50. La scelta di questo nome richiama appunto la produzione cinematografica di quegli anni e le colonne sonore dei primi film a carattere fantascientifico, è rappresentativo quindi dell’immaginario a cui ci ispiriamo con la vena space rock che ci caratterizza.

MELODY LANE: Quali sono i gruppi che vi hanno maggiormente ispirato ed influenzato… E le vostre band preferite?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Siamo aperti a diversi generi musicali, anche per le diverse estrazioni musicali dei singoli membri, e ognuno di questi influenza il nostro sound in qualche modo. Dalla prima psichedelia degli anni ‘60, passando dall’heavy psych dei ‘70, fino al death metal dei primi anni ‘90, molte band hanno influito sulla forma che la band ha oggi. Di queste potremmo menzionare Hawkwind, Silver Apples, Amon Düül II, Goblin, Nocturnus e Pestilence, per dirne alcune.

MELODY LANE: Cos’è, secondo te, che rende la vostra band diversa dalle altre band del genere? Elencateci cinque canzoni per definire al meglio il vostro sound…Quale scegliereste?... Cinque canzoni, dalla vostra discografia compreso il nuovo materiale, che possono far comprendere al meglio, ai nostri lettori, il sound de La Morte Viene Dallo Spazio…
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: La definizione di genere musicale e le etichette in generale ci mettono sempre in difficoltà, perché essendo le nostre ispirazioni piuttosto variegate, anche il nostro sound richiama molteplici immaginari, per cui è difficile inserirci in un determinato filone. Quello che ci distingue è proprio questo, la volontà di abbattere le barriere tra alcuni generi, come ad esempio il kraut rock, la psichedelia, il rock progressivo, lo space rock e il black/death metal, creando qualcosa di nuovo. Fin dalle origini della band ci piace sperimentare e continueremo a farlo, senza porci limiti di sorta legati all’appartenenza ad un genere. Per menzionare 5 brani, “Sky Over Giza” e “Sigu Tolo” rappresentano il nostro versante più space rock e legato alla mera improvvisazione. Sono contenuti nel nostro primo album “Sky Over Giza”, che è stato appunto completamente improvvisato in studio di registrazione senza nessun tipo di composizione antecedente. Il nuovo album “Trivial Visions” in uscita il 26 marzo per Svart Records è, al contrario, un lavoro strutturato e ragionato. Di questo possiamo citare “Lost Horizon”, con le sue atmosfere sognanti e al contempo oscure che sfociano nel metal, “Cursed Invader”, il singolo uscito recentemente, legato più alla psichedelia e al kraut rock, e “Trivial Visions”, brano incalzante con alcuni richiami anche al punk. Queste canzoni sicuramente sono rappresentative della nostra trasversalità tra i generi.

MELODY LANE: Diteci qualcosa riguardo al processo creativo della vostra musica. C’è un compositore principale o è un lavoro di gruppo?...Come nascono le vostre canzoni? Sono frutto di idee di un singolo che vengono sviluppate in studio o nascono da jam sessions e improvvisazioni di gruppo in sala?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Ognuno di noi ha la propria parte nella composizione dei brani, anche se la primissima idea di solito nasce da Bazu. In veste di chitarrista, partendo da alcuni riff spesso crea la base perfetta per approcciare la struttura di un nuovo brano. Il processo creativo è semplice, molte volte una canzone nasce in modo naturale e viene sviluppata e migliorata nel tempo fino a raggiungere un risultato finale soddisfacente in cui ci sia armonia tra le varie parti e gli strumenti coinvolti, altre volte invece decidiamo di creare una canzone con uno stile particolare e prima di iniziare il processo di composizione cerchiamo la giusta ispirazione.

MELODY LANE: A distanza di tempo, siete completamente soddisfatti del vostro precedente album “‘Sky Over Giza’” o cambiereste qualcosa a livello di sound e song-writing ? Quali sono le maggiori differenze fra “‘Sky Over Giza’” e il nuovo album “Trivial Visions”?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Come anticipato, “Sky Over Giza” è frutto di due giorni di improvvisazioni in studio di registrazione, che sono state poi assemblate fino a raggiungere la forma finale dei brani in esso contenuti. È stato un esperimento, all’epoca delle registrazioni non avremmo mai pensato di portarlo sui palchi di tutta Europa, come poi è effettivamente successo. Se questo è stato possibile, probabilmente è perché la nostra volontà di osare è stata apprezzata. È un disco che, senza nessun tipo di promozione ad eccezione di quella fatta da noi come band, è comunque riuscito a darci molto, perciò tornando indietro non cambieremmo nulla. La maggior differenza con “Trivial Visions” è che questo secondo album è nato da mesi di lavoro sui brani e risente, inoltre, del momento storico in cui ci siamo dedicati alla composizione, registrazione e al mix, realizzati durante il lockdown in piena pandemia, contiene molto di noi stessi e del nostro vissuto in quel periodo.

MELODY LANE: Chi si occupa dei testi?...Potete dirci qualcosa riguardo le tematiche trattate nelle vostre canzoni e qualcosa riguardo le idee di fondo e il concept di “Trivial Visions”?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: I testi nascono da Melissa, che è anche la cantante. Quelli di “Trivial Visions” sono stati scritti in un momento di isolamento totale sia dalla scena musicale, per l’impossibilità di svolgere attività live, che dal mondo in generale, viste le restrizioni cui siamo stati soggetti soprattutto nel periodo di marzo e aprile dello scorso anno, mesi in cui ci stavamo proprio dedicando alla finalizzazione dei brani. I contenuti riflettono lo stato d’animo del momento, affrontano diverse tematiche raccontando storie per lo più di perdizione e sofferenza, ma non necessariamente con la connotazione negativa che a queste viene comunemente attribuita.

MELODY LANE: Diteci due band del panorama italiano o internazionale con cui vi piacerebbe andare in tour al momento. Due band che, secondo voi, compongono una line-up perfetta per suonare dal vivo con La Morte Viene Dallo Spazio… Perché queste due band?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO:  Sicuramente su tutti ci piacerebbe organizzare un tour con Goblin e Calibro 35, che come noi hanno un’ispirazione cinematografica e sono affascinati dall’iconografia degli anni ‘50-‘70.

MELODY LANE: Ovviamente al momento non è possibile suonare dal vivo ma avete già date confermate nei prossimi mesi in Italia o all’estero?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Per ora non abbiamo date confermate, nonostante l’uscita imminente del disco. Purtroppo organizzare un tour di questi tempi rischia di rivelarsi soltanto un’ingente perdita di tempo ed energie, per ora preferiamo aspettare che la situazione torni a stabilizzarsi e la scena musicale riapra. Nel frattempo ci dedichiamo alla composizione di nuovi brani, abbiamo già in cantiere qualche buona idea per un terzo album...

MELODY LANE: Come musicisti e come band…Qual è stata la più grande conquista fino ad oggi e qual è il prossimo obiettivo da raggiungere nel breve periodo?
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Le soddisfazioni dalla nascita del progetto ad oggi sono state molte. Ricevere tanti feedback positivi sulla nostra musica è senza dubbio la prima conquista; ci lascia piacevolmente stupiti vedere che, non solo all’estero, dove abbiamo fatto diverse date negli anni scorsi, ma anche in Italia, il nome della band sta crescendo con risultati molto positivi. Contiamo sul fatto che l’imminente release con la Svart Records, label che apprezziamo molto e con cui stiamo lavorando davvero bene, ci permetterà di raggiungere ancora molte persone in un percorso di continua crescita.

MELODY LANE: Per chiudere…Un messaggio a tutti i lettori di MELODY LANE…
LA MORTE VIENE DALLO SPAZIO: Ringraziamo tutti i nostri amici e fan per il supporto, la vicinanza che ci stanno dimostrando e l’entusiasmo per il nuovo album in uscita. Un saluto anche a chi ancora non ci conosce, speriamo di avere presto la possibilità di incontrarvi tutti sotto al palco!

 

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Articolo di: MIKE MATTY