INTERVISTA A VALI
Melody Lane ha avuto il piacere di intervistare Valentina Cavalletti, fondatrice e leader del progetto folk/acoustic VALI. Valentina ci ha raccontato degli artisti che hanno ispirato il suo sound e il suo song-writing, del debut album "OUT OF THE BLUE" e dei suoi piani e speranze per il futuro.
Buona lettura!
MELODY LANE: Ciao! Innanzitutto un paio di domande per presentare il tuo progetto ai nostri lettori…Com’è nata la band e chi sono i membri o il membro fondatore?
VALI: Ciao! Sono VALI e il progetto dell’EP Out of the blue è nato dopo la mia esperienza a York (UK), dove ho vissuto per due anni dal 2013 al 2015. Due anni intensi in cui ho avuto tempo di suonare la mia chitarra e scrivere molte canzoni ispirate dai panorami dell’Inghilterra del Nord: le brughiere, le distese di erica, le scogliere battute dal vento, i circoli di pietre, i prati infiniti. Ho vissuto e viaggiato così tante volte in Inghilterra che posso dire che è la mia seconda casa. Amo la sua natura esplosiva, dovuta alla pioggia battente che non ti dà tregua e che – a voler proprio guardare l’aspetto positivo - può favorire la creatività, obbligandoti a chiuderti in casa a cantare e suonare, davanti a un bel tè fumante. Le canzoni di Out of the blue in realtà sono nate anche dopo l’esperienza inglese, una volta rientrata in Italia. E soprattutto – qui a Roma - ho trovato il coraggio di tirare fuori dal cassetto quella parte di me più privata e intima e di comunicarla agli altri. Non è facile. Non è neanche necessario in verità. Ma se tutti, i tuoi amici, la tua famiglia, tuo figlio (!!!), e poi anche dei professionisti, ti dicono che vale la pena lavorarci e scopri che fare musica ti diverte da matti, ti dà un’energia incredibile e ti fa entrare in contatto con la parte più autentica di te, forse effettivamente ne vale…la gioia.
MELODY LANE: Da dove deriva il nome “VALI”?...
VALI: Mi chiamo Valentina ma i miei amici mi chiamano VALI da sempre. Mi è sembrata la cosa più naturale. Poi quando abbiamo immaginato la copertina dell’album,il logo VALI mi piaceva molto. E non ho avuto più dubbi.
MELODY LANE: Chi sono attualmente i membri della band?... Avete avuto nel tempo cambi di formazione?
VALI: Non esiste una vera e propria band. Da quando a maggio scorso è uscito l’EP, ho fatto da sola qualche serata per promuoverlo. Chitarra, voce e le basi realizzate in studio quando necessario. Ho suonato anche on the road per le vie di Copenaghen con la chitarra. Nel prossimo futuro spero di riuscire a suonare anche con il mio arrangiatore Memè Zumbo.
MELODY LANE: Quali sono i gruppi che vi hanno maggiormente ispirato ed influenzato… E le vostre band preferite?
VALI: Io sono una divoratrice di musica. Ascolto tutto, anche quando non mi piace. In definitiva la musica con cui sono cresciuta durante l’adolescenza è quella che poi mi ha segnato nella scrittura musicale: The Cranberries, Eddie Vedder, Bob Dylan, U2, Queen, Guns and Roses, Dire Straits, Pink Floyd, The Beatles, Aretha Franklin solo per citarne alcuni. Più recentemente Florence and the Machine, Regina Spektor, Arcade Fire, Damien Rice, Passenger. Mi piace anche pensare che a livello di testi sono profondamente influenzata dal cantautorato italiano (anche quando scrivo in inglese) perché comunque ricerco una poetica che arriva dalla nostra cultura:Carmen Consoli, Fabrizio De Andrè, Niccolò Fabi, Irene Grandi, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Elisa, Max Gazzè, Ivano Fossati, Vasco Rossi, Giorgio Gaber, Lucio Battisti, Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Francesco Guccini sono sempre stati la colonna sonora dei miei viaggi in macchina, dai tempi delle cassette.
MELODY LANE: Elencateci due canzoni per definire al meglio il vostro sound…Quale scegliereste?...Due canzoni, dal vostro album, che possono far comprendere al meglio, ai nostri lettori, il sound di VALI.
VALI: Dell’EP uscito a maggio, ti direi senz’altro Sister of love eAnytime, anche se mi sento di dire che sono 6 canzoni che rimandano a mondi musicali simili ma diversi. Comunque a voler generalizzare, Sister of love con il suo sound pop-rock, rappresenta la mia anima più rockettara. Anytime,più folk e acustica, rappresenta la mia anima più intima. Forse distinguerei tra le canzoni in inglese, che sono nell’EP Out of the blue e che sono nate come omaggio al mio profondo legame con l’Inghilterra di cui parlavo all’inizio, e le canzoni in italiano. Nell’album ce n’è una sola, ma non perché io sia una fanatica dell’inglese. Abbiamo iniziato ad arrangiare le canzoni in inglese semplicemente perché ero appena tornata da York. In ogni modo scrivere in italiano è una bellissima scommessa e sarebbe bello pubblicare anche un disco nella nostra meravigliosa e difficilissima lingua.
MELODY LANE: Chi si occupa dei testi?...Potete dirci qualcosa riguardo le tematiche trattate nelle vostre canzoni?...
VALI: Io scrivo parole e musica. Sicuramente il riassunto dei miei temi è descritto nel titolo dell’EP. Out of the blue in inglese significa letteralmente “Fuori dalla tristezza” ma anche “All’improvviso”. Le mie canzoni sono strettamente legate a questi due concetti: scrivere per me è sempre stato catartico, un modo per tirarmi fuori dalla tristezza, che può essere legata a una malattia, a una morte improvvisa, a una partenza, a un ritorno, oppure a un terremoto, come quello che ho vissuto nel 2016 e che ha cambiato profondamente la mia vita. Insomma la tristezza legata a tutti quei momenti della vita che arrivano senza preavviso e che ti fanno scoprire di che pasta sei fatto veramente. A quel punto ci sei solo tu di fronte al tuo dolore. E devi saperlo vivere, farti atterrare, soffrire ma non perdere la speranza che poi all’improvviso – Out of the blue - arrivi un arcobaleno, un amico, un’amica, una sorella, una persona che ti conosce profondamente e che in virtù del bene che ti vuole, ti salva. Se ti vuoi far salvare. Ecco, le mie canzoni gridano di non smettere mai di volerci far salvare: dalla musica, dalla poesia, dalla natura, dalla bellezza, dagli amici, dall’amore, dalla parte più autentica di noi stessi. Saper trovare la forza di non cadere giù quando ci confrontiamo con il vero dolore e poi finalmente accettiamo – ma lo accettiamo veramente, non solo a parole ed è un percorso che non finisce mai - di essere perfetti nell’imperfezione. Imperfectly perfect.
MELODY LANE: Diteci qualcosa riguardo al processo creativo della vostra musica. C’è un compositore principale o è un lavoro di gruppo?...Come nascono le vostre canzoni?
VALI: Finora io ho scritto parole e musica e poi sono intervenuti Memè Zumbo per l’arrangiamento musicale e Gabriele D’Angelo per l’arrangiamento dei cori. Ormai quattro anni fa, scrivevo e cantavo le mie canzoni senza nessuna minima ambizione, per un puro e semplice piacere personale. Quando un giorno, del tutto per caso, Memè ha avuto modo di ascoltare qualche mio brano e mi ha proposto di arrangiarne uno per vedere cosa sarebbe successo. Abbiamo iniziato arrangiando Anytime, la seconda traccia dell’album ma ancora non sapevamo che avremmo autoprodotto un disco. Stavamo letteralmente vedendo cosa succedeva. Anche se io stessa scrivo parole e musica, ora so che nella fase dell’arrangiamento si sviluppa un lavoro fondamentale per definire realmente il sound di un brano. E trovarlo non è così automatico. Quando tu scrivi una canzone, anche quando la canti da sola con la chitarra, sai a quale mondo musicale ti stai riferendo. Ma definirlo, comunicarlo e lavorarci insieme a dei professionisti è un altro paio di maniche. È un lavoro portentoso, magico, bellissimo e faticosissimo. Gli arrangiatori hanno un potere creativo immenso e io non finirò mai di ringraziare Memè per tutto il lavoro che ha fatto e che fa. Un’altra persona che è stata ed è fondamentale in questo percorso è il mio maestro di canto Gabriele D’Angelo, in arte Gabriele Dorme Poco. A lui devo moltissimo sia come guida per la mia voce che come dispensatore di consigli e coraggio.
MELODY LANE: Diteci due band del panorama italiano o internazionale con cui vi piacerebbe andare in tour al momento. Due band che, secondo voi, compongono una line-up perfetta per suonare con VALI
VALI: Elisa, Carmen Consoli o Florence and The Machine se vogliamo affiancarci alle donne. Wrongonyou, Brunori SAS o Damien Rice se vogliamo affiancarci agli uomini.
MELODY LANE: Avete già date confermate nei prossimi mesi in Italia o all’estero?
VALI: Ci sarà un live acustico con Memè Zumbo nella libreria Tra le righe di Roma il prossimo 19 novembre. Un altro sogno/bisogno è continuare a realizzare house concert nei salotti delle case, come ho fatto per lanciare il disco. Sono momenti di raro e vero ascolto, in cui le persone che decidono di partecipare diventano totalmente parte del concerto. Mi piacerebbe anche fare busking in Inghilterra appena possibile, come ho già fatto quest’estate in Danimarca. Un’esperienza di pura libertà. Stay tuned.
MELODY LANE: Come musicisti e come band…Qual è stata la più grande conquista fino ad oggi e qual è il prossimo obiettivo da raggiungere nel breve periodo?
VALI: Un grande successo è quello di essere intervistata da voi!!! Un altro bel traguardo è stato quando il 25 agosto scorso Michele Monina ha pubblicato una mia canzone nuova sulla sua pagina FB all’interno del suo Festivalino di Anatomia Femminile in cui dà spazio ogni giorno a una cantautrice. Sicuramente è stato già un successo aver potuto realizzare un mio EP insieme a dei professionisti. Aver autoprodotto 300 copie dell’EP è stato il frutto di una necessità e di una scelta precisa. Ho voluto iniziare con quello che solitamente, oggi come oggi, si fa per ultimo. O magari non si fa. Si carica tutto sul web e se sei visualizzato a dovere, qualcuno – forse - ti produce. A questa legge, ho voluto sottrarmi. Credo che se si fa un certo passo a 40 anni, è giusto rispettarsi e fare quello che è importante per sé. E per me era importante avere un CD fisico, da poter mostrare ai miei nipoti quando sarò vecchia (!!!), da poter ascoltare in macchina o a casa, con il suono che dico io e non quello uniforme e digitale che esce dalle cuffie del mio cellulare quando ascolto Spotify. Avrei voluto realizzare anche qualche copia in vinile, ma poi mi è sembrato di esagerare…e ho evitato!! J In ogni caso solo dopo aver quasi finito la distribuzione delle copie dell’album– realizzato a fine maggio scorso solo su carta (NO PLASTIC!) e con un progetto grafico meraviglioso di Nicola Alicata e Cecilia Bandiera (noao.it) - ho pensato che era ora di mettere tutto su Spotify, su YouTube… Sono sulle piattaforme digitali da circa un mese. Mi chiedi i prossimi obiettivi. Nel disco c’è solo una canzone in italiano, che si intitola Arcobaleno. Il mio prossimo progetto è un album nella nostra lingua, in cui magari pubblicare anche la canzone che è piaciuta a Monina, che per ora è solo su Facebook e che si intitola Andiamo fuori a sentire se il mondo. Approfitto di questo spazio per segnalare un’iniziativa che sto portando avanti come Vali insieme all’associazione di cui faccio parte Tutto un altro genere e che prevede la realizzazione di un audio-libro in cui verrà pubblicata,con illustrazioni e cd, una mia canzone per bambini, tradotta in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo). Ho scritto la canzone Zeus il gatto magico un anno dopo il terremoto del Centro - Italia del 2016 ed è stata talmente apprezzata che è diventata il perno attorno al quale si è sviluppato un progetto nelle scuole che si intitola Memoria e resilienza per i bambini e le bambine di Amatrice e del mondo(tuttounaltrogenere.it).
MELODY LANE: Per chiudere…Un messaggio a tutti i lettori di MELODY LANE…
VALI: Innanzitutto grazie per questo spazio e per questa intervista. Spero che la mia musica piaccia ai vostri lettori e che durante le tempeste della vitasiano in grado di aggrapparsi con tutta la forza al primo arcobaleno che, anche se non si vede, da qualche parte c’è sempre.
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GRAZIE