THIS VOID INSIDE MY SECOND BIRTH/MY ONLY DEATH

THIS VOID INSIDE – MY SECOND BIRTH/MY ONLY DEATH  (AGOGE RECORDS, 2018) 

A dieci anni di distanza da Dust, la band di Dave Shadow confeziona un disco che può varcare i confini di genere e appassionare anche un pubblico più ampio.

Genere: Gothic Rock, Electro-Dark
Voto: 7,5/10

Dieci anni sono passati dall’uscita di Dust, il primo lavoro dei This Void Inside. Dieci anni nei quali, archiviata definitivamente l’esperienza con i My Sixth Sense, Dave Shadow, leader e cantante della band capitolina, non è rimasto con le mani in mano. Certo sono tanti per un seguito, questo è vero. Ma se poi il risultato è un album che riesce a far fare il salto di qualità verso un’audience più ampia, travalicando i confini di genere per proporre un riuscito mix di elettronica, atmosfere dark e sonorità che spaziano dal Gothic Metal all’Electro-Industrial è evidente che si tratta di tempo ben speso. Assemblata una nuova line-up che comprende Frank Marrelli (Rebel Tango, One Eyed Jack solo per citarne alcune) alla chitarra solista, Alberto Sempreboni e Simone Gerbasi (l’ex sezione ritmica degli ottimi Neodimio) rispettivamente alla chitarra ritmica ed alla batteria nonché la veterana Saji Connors al basso, i This Void Inside ripartono decisamente alla grande. L’album è trainato dal singolo Loving My Angel, uno dei pezzi dalle atmosfere più marcatamente dark-rock e che sarà certamente apprezzato dai fans storici della band. Ma come dicevamo poc’anzi non mancano i brani capaci di raggiungere un pubblico molto più vasto: su tutti la fantastica Memories’ Dust, un riuscito blend di Rock e Synth pop anni ottanta che coinvolge ed entusiasma con il suo chorus upbeat ed i suoi richiami attualizzati alle sonorità che hanno fatto battere il cuore a chi, come il sottoscritto, era poco più di un ragazzino quando alla radio passavano Holly Johnson e Pet Shop Boys. La maturazione artistica di Dave Shadow è innegabile ed evidente soprattutto nel songwriting: i testi sono curati ed originali, il suo inglese riesce ad evitare le trappole in cui spesso noi italiani caschiamo con tutte le scarpe conferendo al lavoro un’aura di grande professionalità. Molto valide anche da questo punto di vista le ballad Another Fucking Love Song e Ocean of Tears, nelle quali fra l’altro la bellissima voce di Shadow, a metà strada fra Nick Kershaw, Marian Gold e Neil Tennant, ha modo di esprimersi al meglio. Da segnalare assolutamente le vocals di Max Aguzzi (ex cantante dei Dragonhammer) e la chitarra di Diego Reali (DGM, Evidence) nella onirica ed esaltante Meteora, collaborazione riuscita e curata all’inverosimile. Sulla produzione di alto livello della Agoge Records, del resto, nulla da eccepire. Quand’è che un disco si fa veramente notare? Quando anche le bonus tracks hanno un senso: Downtrodden è un tiratissimo pezzo techno-industrial che non avrebbe sfigurato come singolo e The Artist and The Muse è un impreziosimento imperdibile (bellissima la recitazione di Francesco Peleggi della stupenda “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” di Cesare Pavese) che strizza l’occhio al symphonic rock senza risultare nemmeno per un istante lezioso.

 

TRACKLIST:

1) My Second Birth / My Only Death (Intro)

2) Betrayer MMXVIII

3) Relegate my Past

4) Memories' Dust

5) Trapped in a Daze

6) Here I am

7) Another Fucking Love Song

8) Losing my Angel

9) Meteora (feat. Max Aguzzi and Diego Reali)

10) Ocean of Tears

11) All I Want is You

12) Break Those Chains

13) The Artist and The Muse (Bonus Track)

14) Downtrodden (Bonus Track)

 

Line-up:

Dave Shadow : Vocals and Synth programming

Frank Marrelli : Lead guitars

Alberto Sempreboni : Rythm guitars

Saji Connor : Bass

Simone Gerbasi: Drums

 

Sul web: https://www.facebook.com/thisvoidinsideofficial/

Articolo di: Karl Eisenmann